Lo studio di proprietà ottiche superficiali per caratterizzare il processo di pulitura delle opere d’arte

La “Pulitura” è un processo che prevede una attenta identificazione delle cause di qualsiasi deterioramento o alterazione del colore e quindi la rimozione o il trattamento degli strati alterati o sporchi. L’abilità del restauratore non solo per capire le tecniche ei supporti utilizzati dall’artista, ma anche di riconoscere ciò che la bellezza si trova sotto i veli di molti anni di abbandono o di condizioni avverse. Pulizia di superficie è quindi una delle fasi più importanti e talvolta controversi del processo di conservazione: si tratta di un processo irreversibile che in genere si traduce in sostanziali cambiamenti fisici della superficie dell’oggetto, sollevando così una serie di domande riguardanti l’estetica, la potenziale perdita di informazioni storiche e la capacità di controllare adeguatamente il processo di pulizia. Le decisioni devono essere fatte per quanto riguarda la rimozione parziale o completa di vernice: considerazioni tecniche includono la selezione di un metodo che permette una grande quantità di controllo nel processo di pulizia, in modo che gli strati indesiderati possono essere rimossi senza danneggiare quelli sottostanti mediante metodi di pulizia tradizionali , compresa la rimozione meccanica o chimica.
Le tecniche ottiche a nostra disposizione, utilzzate allo scopo di ottenere il maggior numero di informazioni sul processo di pulitura sono:
1) Imaging Multispettrale a Scansione nelle regioni del visibile e dell’infrarosso (VIS-NIR 32 bande nell’intervallo da 400 nm a 2500 nm).
2) Imaging di fluorescenza UV
3) Microprofilometria Conoscopica a Scansione
4) Microprofilometria OCT a Scansione
5) Microprofilometria Confocale a Scansione